Il corpo è fatto per muoversi. I muscoli che non sono regolarmente stimolati si irrigidiscono e provocano molto spesso il mal di schiena. Eppure è facile introdurre più esercizio nella nostra vita quotidiana. Il signor Rossi è un uomo moderno, qualcuno che segue il progresso e che sà apprezzare le comodità della vita quotidiana. A quattordici anni aveva il motorino, a 18 anni la sua Fiat Uno e a 23 anni il suo primo appuntamento dal chiropratico. Per il signor Rossi un edificio di più di due piani senza ascensore o un centro commerciale senza scala mobile era un affronto. Il tutto fino al giorno in cui la sua schiena si è fatta sentire. Il suo nuovo letto e la sua poltrona ergonomica, terribilmente costosa, per guardare la televisione non hanno portato nessun sollievo alla situazione. I dolori persistevano e una visita dal chiropratico era necessaria. Responso dello specialista: “Deve muoversi
di più, faccia più movimento!“ “D’accordo, lo faccio, ma quando?” rispose il signor Rossi.
Dei piccoli passi che fanno una grande differenza.
La mancanza di tempo è la scusa prediletta per giustificare l’inattività; invece muoversi di più necessita un tempo minimo. Non c’è bisogno di iscriversi ad una palestra ne di fare jogging tutti i giorni. Sono i piccoli sforzi che si rivelano benefici. I muscoli sollecitati con regolarità sostengono lo scheletro meglio e sono la migliore prevenzione contro il mal di schiena e il degenerare delle articolazioni. Ora il signor Rossi ha cambiato il suo stile di vita e invece di prendere il tram per un tragitto che dura 3 minuti, và a piedi e anzi fa qualche passo di più attorno al lago e usa questo momento per rilassarsi, non soltanto fisicamente ma anche moralmente. Da quando lascia lo sguardo vagare sull’acqua si ricorda addirittura di portare i fiori a sua moglie: arriva magari 10 minuti dopo al lavoro ma è molto più equilibrato, sveglio e pieno di energia.
Mai più una cattiva coscienza.
Il signor Rossi segue i consigli del suo chiropratico in tanti altri campi: l’ascensore e le scale mobili erano per lui una tentazione enorme. Chi di noi non ha mai vissuto una situazione del genere? Aspettiamo davanti alla porta dell’ascensore quando le scale sono lì a fianco e oltre tutto ci snerviamo perché non arriva, con il dito incollato al pulsante. Lo spingiamo con impazienza pur sapendo che saremmo arrivati prima facendo le scale. Ma dal momento che aspettiamo da vari minuti, meglio approfittare dell’ascensore, anche se è solo per principio. Poi di colpo la voce della coscienza si fa sentire, non avevamo deciso appena una settimana fa di fare qualcosa per la salute? Oggi il signor Rossi ignora la scala mobile o l’ascensore anche quando la porta è aperta e lo aspetta: finito il tempo dove doveva fermarsi per riprendere fiato per fare le scale!
Un abitudine molto gradevole.
Il signor Rossi non perde più il fiato quando cammina alla sera lungo il Po e, da quando ha smesso di guardare la televisione per ammirare la visione notturna del paesaggio che lo circonda, non si addormenta più davanti alla tele ma gode di un sonno profondo al caldo nel suo letto. Una volta fatto il primo passo, muoversi e camminare di più diventa un’abitudine: ci si sente meglio e perciò ci chiediamo perché non l’abbiamo fatto prima. Non costa nulla, non richiede troppi sforzi e, in fin dei conti, dobbiamo solo dedicarci un pò di tempo. Il signor Rossi ha finito per cedere la sua poltrona e la sua Fiat Uno al suo vicino che ultimamente, avvicinandosi piegato in due, gli ha chiesto l’indirizzo del suo chiropratico.
Il signor Rossi e l’esercizio.
Un amico racconta al signor Rossi che si sentiva molto meglio da quando durante l’autunno aveva raccolto tutta la frutta di un gran albero del suo giardino. Si era arrampicato fina in cima e poi si era appeso ad ogni ramo di qua e di là, di sù e di giù e tanto esercizio gli aveva fatto un gran bene. Avete mangiato la frutta, gli chiese il signor Rossi? Ricevendo una risposta positiva il signor Rossi esclamò: “questo è il tipo di esercizio che farei anche io volentieri”.
Camminare almeno mezz’ora al giorno.
Ci muoviamo decisamente troppo poco. Per rendere giustizia alla natura del nostro sistema locomotorio, ci si dovrebbe muovere dalle 5 alle 7 ore al giorno. Una volta non esistevano problemi quando ci si doveva attivare per cercare o produrre il cibo mentre adesso siamo molto più sedentari e i nostri movimenti sono molto più ripetitivi (il che è altrettanto nocivo) ed è, di conseguenza, molto importante per l’apparato motorio e per la salute in generale camminare almeno una mezz’ora al giorno. Come regola di base per calcolare la frequenza cardiaca ottimale di allenamento, si parte da 170 meno la metà della propria età. Esempio, il signor Rossi ha 50 anni, per cui 170 meno 25 risultato 145 che è la frequenza cardiaca ottimale. Una camminata armoniosa all’aria aperta accompagnata da movimenti morbidi delle braccia permette di rimettere a punto il meccanismo dell’apparato motorio sollecitando anche l’attività del sistema cardio vascolare. Il tutto dovrebbe essere fatto con delle scarpe che sostengono bene il piede e non avere fretta di finire la passeggiata per poi andare magari a dormire.
L’importanza della ginnastica e dello sport per la qualità della salute e della vita è ben conosciuta e documentata come dimostrato dagli studi più recenti:
1. la ginnastica e la pratica dello sport sono sempre più in auge per la prevenzione delle malattie cardio vascolari;
2. questo fattore preventivo non è legato agli sport agonistici ma ad una attività praticata quotidianamente a qualsiasi età;
3. una buona condizione fisica non soltanto prolunga la vita ma ne aumenta la sua qualità.